Un Sottile Filo Verde
Nella storia recente dei gusti e delle abitudini dell’uomo, un sottile filo verde avvolge talvolta moda, natura e fotografia. Un filo filato per esempio da due grandissimi fotografi di moda nel cui linguaggio la natura è come nascosta in una nicchia segreta, magicamente accessibile solo attraverso un’attenta interpretazione. Penso a Herb Ritts, che nelle sue fotografie cercava la presenza selvaggia delle luci naturali dei set di posa all’aperto, a volte allestiti nel deserto, altre volte sulle spiagge della California. O all’inarrivabile Gian Paolo Barbieri, alla sua ricerca di ispirazione nei corpi tatuati di Tahiti, al suo scatto di Audrey Hepburn, pubblicato da Vogue Italia nel 1969, dove l’attrice sembra uscire, fata sorridente, da un abito che ricorda la corolla di un fiore, al suo amore per la fotografia di ibischi e orchidee.
Con le fotografie di Claire Takacs il filo tra moda e natura percorre una strada ancor più segreta di cui suggeriamo questa chiave interpretativa. Negli atelier di Tiziana Fausti che ospitano la mostra abbiamo scelto di porre, uno di fronte all’altro, due importanti sapienze. Da una parte quella degli stilisti, la loro capacità di creare bellezza con l’invenzione di forme e colori; dall’altra quella della fotografa che, con la sua sensibilità, ricerca la bellezza nei giardini e nella natura, per scoprire forme e colori attraverso la luce naturale e, grazie a questa, dar loro risalto. Come negli abiti, anche nel mondo esplorato da Claire c’è l’intervento umano. La natura ritratta nelle sue fotografie è solo esteriormente selvaggia: la wilderness apparente è incoraggiata, potremmo dire “allevata” dall’uomo, dagli abili giardinieri, dai Maestri del Paesaggio. Claire va alla ricerca di questa selvaggità esplorando gli aspetti ventosi dei giardini che fotografa, approfittando delle luci incontrollabili che attraversano foglie e cespugli, lavorando nelle brume dell’alba e nei chiaroscuri dei tramonti. Curatore della mostra: Elio Piazza